"Il peggior analfabeta è l’analfabeta politico. Egli non sente, non parla,
né s’interessa degli avvenimenti politici. Egli non sa che il costo della vita,
il prezzo dei fagioli, del pesce, della farina, dell’affitto, delle scarpe e
delle medicine, dipendono dalle decisioni politiche. L’analfabeta politico è
talmente somaro che si inorgoglisce e si gonfia il petto nel dire che odia la
politica. Non sa, l’imbecille, che dalla sua ignoranza politica nasce la
prostituta, il minore abbandonato, il rapinatore e il peggiore di tutti i
banditi che è il politico disonesto, il mafioso, il corrotto, il lacchè delle
imprese nazionali e multinazionali." (Bertolt Brecht, 1953)
“Sarà l’Istat a dirci se e come dovremo ridurci lo stipendio. Non il
Governo”
Così tuona il deputato emiliano del Pd Maino Marchi, intervistato dalla
Gazzetta di Reggio.
“Non sono mica Paniz, a lui 3000 o 5000 Euro in più o in meno non fanno
differenza”, si lamenta il collega piacentino del Pdl Tommaso Foti.
Così dopo anni di militanza in opposte fazioni, impegnate in battaglie
simulate (si vedano ad esempio il conflitto di interessi, la legge elettorale e
la legge Gasparri), Pdl e Pd hanno trovato un nemico comune contro cui
allearsi...la crisi economica, che per loro ha le sembianze del ministro
Monti...
Pare che i due abbiano già trovato una soluzione condivisa: NON tagliarsi
lo stipendio.
Questo, in sostanza, si leggeva l'altro giorno sul “Fattoquotidiano.it”
mentre i pompieri piacentini manifestavano perché non hanno più i soldi per il
carburante dei loro mezzi, con grande rischio di disagi per tutti noi cittadini.
Il MoVimento 5 Stelle di Piacenza, visto che è abituato ad autofinanziarsi,
sta pensando ad organizzare banchetti di raccolta fondi per sostenere la causa
di questi sfortunati dipendenti statali, ridotti ormai in stato di indigenza
dall'ultima manovra economica.
Chiediamo che la città si unisca a noi ed ognuno contribuisca per come può
ad aiutare questi virtuosi lavoratori dello Stato che stanno attraversando un
momento davvero duro della loro esistenza.
Ma la nostra classe politica sa dare l'esempio? Sa capire che oltre a
chiederli, i sacrifici, bisogna farli? Pare proprio di no!
Infatti nemmeno i rimborsi elettorali, pari ad un miliardo, hanno potuto
aiutare questa politica che risulta essere sempre di più in grande difficoltà.
Visto il loro enorme ritegno, i nostri politici forse adesso pensano che
ogni onesto contribuente dovrebbe farsi un esame di coscienza e chiedersi in che
cosa ha sbagliato, quali sono stati i passi falsi che hanno portato i
parlamentari fin sull'orlo del taglio dello stipendio.
Invece no. Il comune cittadino, vedendo uno Stato ridotto sul lastrico, si
chiede quanto ancora i nostri politici intendano spremerlo, si chiede per quanto
tempo ancora dovrà mantenere dei privilegiati ma soprattutto si chiede quando
hanno intenzione di fare anche loro dei sacrifici.
A questo punto il “divide et impera” non basta più, si è rotto il
giocattolo.
Crediamo che nessuno si sia dovuto sedere sulla poltrona di una Regione o
del Parlamento perchè obbligato da prescrizione medica e di persone che abbiano
voglia di dedicare una parte della loro vita alla comunità ne conosciamo
diverse.